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Jacques de Molay e la fine dell’Ordine dei Templari – Musei Capitolini

L’Ordine dei Templari, il cui nome per esteso fu “Ordine dei poveri Cavalieri di Cristo del Tempio di Salomone”, nei suoi due secoli di storia dal 1118 al 1314, non solo ebbe un’incredibile espansione e diffusione, tanto da diventare una delle organizzazioni spirituali, militari ed economiche più potenti dell’epoca, ma irraggiò anche una notevole influenza sulla cultura, sull’arte e ovviamente sull’economia di quel periodo storico, portando in Europa una “nuova ventata di rinascita” in ogni campo dello scibile.

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copertina

2 Ottobre 2015

Jacques de Molay e la fine dell’Ordine dei Templari 

in Sala Pietro da Cortona Musei Capitolini in Campidoglio Roma

Relatore: Alessandro Mazzucchelli dell’Associazione Archeosofica.
inoltre la partecipazione dell’ on. Daniela Tiburzi
(estratto dal discorso introduttivo dell’on. Daniela Tiburzi)
“L’Ordine Templare ha origine in seno ad una delle più grandi crisi socio – politico – spirituali che l’Europa, per come la chiamiamo noi oggi, abbia mai  conosciuto. Ancora più dura, se così si può dire, di quello odierna. In quel periodo di recessione il movimento Templare ha dato impulso alla riscoperta dei valori spirituali, e da questi valori spirituali venne, come a cascata, tutto il resto. Infatti, lo spirito Templare, che tanto ancora oggi affascina per il suo candore come anche per la sua enigmatica natura, vide in uno dei personaggi chiave del XII secolo, San Bernardo di Chiaravalle (definito la “Luce della cristianità”, colui che guida Dante nei Cieli del Paradiso) il suo creatore e animatore, e in Ugo di Payns, primo Gran Maestro templare, il suo propugnatore.
Sorto all’inizio del XII secolo per la difesa dei luoghi santi e per la protezione dei pellegrini in viaggio verso il Santo Sepolcro, l’Ordine Templare riunì  i più valenti e nobili cavalieri dell’epoca, realizzando la sintesi del guerriero-sacerdote in combattimento per l’affermazione della fede e dei più alti ideali eroici.
Il duplice e contraddittorio aspetto di religioso e combattente, di monaco e guerriero, trova nel modello del cavaliere templare una reale, ma quasi inconcepibile per noi oggi, conciliazione degli opposti.
Nel 2014 è ricorso il settecentenario del rogo di Jacques De Molay, ultimo Gran Maestro dell’Ordine del Tempio. Infatti Il 18 Marzo 1314 con il sacrificio del Maestro e del suo fedele fratello nella fede, il precettore di Normandia Geoffrey de Charney, si concluse l’epopea dell’Ordine monastico e cavalleresco dei Templari, difensori della Terrasanta, che per due secoli furono tra gli artefici della rinascita della cultura spirituale dell’Occidente, anche grazie ai fecondi contatti con le chiese cristiane d’Oriente e con il mondo islamico.
Le inique vicende del processo, l’operato dell’Inquisizione, ispirata dal Re di Francia, la complice ignavia del Pontefice Clemente V, i roghi e le torture a cui furono brutalmente sottoposti i Templari, accusati falsamente delle più terribili nefandezze, ispirarono sdegno e costernazione già fra i contemporanei della vicenda come Dante e Boccaccio.
Oggi nuovi studi permettono di ricostruire con maggiore precisione le cause, i moventi e i comportamenti dei protagonisti di quei drammatici avvenimenti, ancora ben presenti nella memoria dell’Europa, nonché di illustrare alcuni aspetti meno conosciuti delle dinamiche culturali del tempo, tramite l’approfondimento di alcuni aspetti della poesia e dell’arte, in rapporto all’Ordine templare.
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Ci illustrerà queste vicende Alessandro Mazzucchelli, storico dell’arte medievale, specialista della pittura pregiottesca italiana ed europea, che dal 1985 si è dedicato con intensità allo studio dell’architettura e della storia dei Templari, tenendo conferenze ad Aosta (Biblioteca Comunale), Casale Monferrato (Biblioteca Comunale), Genova (Chiesa di San Carlo Borromeo), Milano, Bologna (Sala Comunale di S. Stefano), Ravenna  (Istituto di Antichità ravennati e bizantine, Università di Bologna), Trieste, Massa (Castello Malaspina), Livorno (Fortezza medicea), Lucca (Palazzo Pfanner), Firenze (Biblioteca delle Oblate, Salone dei Dugento in Palazzo Vecchio),Spoleto (Sala Comunale), Grosseto (Fortezza), Monzòn (Spagna, Castello dei Templari)e in diverse altre città italiane ed europee.
Ha organizzato viaggi di studi medievali in Spagna, Portogallo, Francia, Scozia, Inghilterra e Irlanda.
Dal 2008 dirige la Sezione fiorentina dell’Associazione Archeosofica.”
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